Consulenza personale
I tipici aromi di frutto di limone del Comtes sono nel 2002 ancora più intensi e la maturità dell’annata si esprime in un palato pieno e concentrato. Grazie alla sua struttura acida insolitamente buona, si trova solo all’inizio della finestra di beva, mentre le annate 2004 e 2000 sono già decisamente più evolute. Accanto al limone emergono le tipiche note tostate del Comtes. Dopo 40 ore di aerazione sviluppa un’armonia perfetta e compaiono aromi di chicchi di caffè appena tostati.
Le viti si risvegliarono presto dalla pausa vegetativa e non furono più rallentate da gelate tardive. La fioritura avvenne in condizioni quasi perfette, così che la pressione delle malattie rimase minima. Durante l’estate si alternarono lunghi periodi soleggiati a brevi fasi nuvolose, che portarono piogge appena sufficienti a mantenere le viti robuste e prive di stress. Avvicinandosi alla maturazione si verificò una moderata disidratazione degli acini, che portò a basse rese, elevati livelli zuccherini e mosti concentrati. I valori di acidità non sono elevati, ma le temperature non furono nemmeno così alte da causare una forte degradazione dell’acidità. Negli ultimi 30 anni il 1996 e il 2008 spiccano come annate strutturate e caratterizzate dall’acidità, mentre il 2002 è l’annata di riferimento tra quelle più mature.
Attualmente dominano i frutti di limone maturo, accompagnati sullo sfondo da aromi tostati. Alcune bottiglie appaiono però ancora più giovani, tanto che prevalgono note di limone maturo, vaniglia e richiami al Puligny-Montrachet. Nei prossimi dieci anni le note di tostatura diventeranno sempre più evidenti e si trasformeranno in aromi di caffè. Tali analogie non sono mai perfette, ma si può immaginare di aprire una confezione fresca di chicchi di espresso. L’ulteriore evoluzione porterà anche note balsamiche. Gli agrumi freschi si trasformeranno in scorze di agrumi candite, con note di limone meno definite e possibili accenni d’arancia. Il perlage diventerà sempre più fine e potranno comparire note ossidative. Per noi queste fanno parte di uno Champagne davvero maturo: non hanno nulla a che vedere con l’ossidazione come invecchiamento precoce dovuto a cattiva conservazione o a un tappo difettoso. In questa fase il Comtes può essere bevuto anche nell’arco di più giorni; spesso, con l’aerazione, le note ossidative diventano addirittura meno percepibili.